martedì 2 luglio 2013

Buttiamoci sulla filosofia

Vi è mai capitato di avere un momento nella vita nella quale vi sentite particolarmente giù?
Io credo che, prima o poi, il momento arrivi per tutti, ma a modo mio sono sempre riuscita con un sorriso e una battuta scherzosa ad andare avanti e pensando che ci sono cose peggiori nella vita e che, alla fine, stiamo bene :)
Però quel momento è particolare, perché ti sembra che nulla vada per il verso giusto, che tutti ce l'abbiano con te, ecc...tutte paranoie, in realtà.
Qualcuno darebbe colpa all'oroscopo, qualcuno ad un fidanzato, qualcuno al gatto nero che gli ha attraversato la strada. Ad ogni modo, l'ultima volta che ho avuto un periodo di down stavo partendo per Roma e avevo pensato che per sopravvivere a tutto un libro mi avrebbe sicuramente aiutata: "L'arte di essere felici" di Seneca.
copyright 43 d.C. -.-
Seneca ci racconta, attraverso delle lettere al fratello come solo il saggio, che arriva ad essere al di sopra di tutte le cose, può aspirare alla completa e somma felicità.

"La felicità è l'armonia interiore"

Si rende ben conto quanto sia, comunque, difficile per l'uomo raggiungere tale stato.

 "Cerchiamo dunque un bene non apparente ma vero, che sia costante e bello nella sua intima essenza. Non è lontano, lo troveremo, ci basta solo sapere dove tendere la mano"
 
Ci racconta come i beni terreni ci distacchino dall'aspirare alla felicità, tenendoci attaccati alla vita quotidiana e alle sue ricchezze materiali.
 
"Le ricchezze per me occupano solo un posto, nella vita, uno qualunque, per te quello più alto; io le possiedo, tu ne sei posseduto"
 
"Dico che il possesso delle ricchezze è legittimo, perché esse sono utili e apportano alla vita grandi vantaggi"
 
Credo che questo libro abbia dei passaggi fortemente interessanti. Di sicuro, nell'era del consumismo, nella quale noi oggi viviamo, reputo molto difficile riuscire ad aspirare alla comma felicità, così come Seneca ce la impacchetta.
Nessuno di noi può vivere senza un lavoro, senza soldi e questo perché la società ce lo impone.
 
Buona lettura
baci baci,
Stè